Il brainstorming è troppo
semplice per funzionare. Se funzionasse più di quattro chiacchiere di fronte
alla macchinetta del caffè mi stupirei moltissimo. Sarebbe contrario alle leggi
della fisica: una cosa divertente che produce risultati! Sarebbe come dimagrire
a furia di dolciumi.
Spero di darvi delle evidenze che
vi convinceranno di quanto sto dicendo, ma prima di tutto esistono due regole auree da tenere sempre
in mente:
1. l’essere
umano è pigro (soprattutto quando deve usare il cervello)
2. l’essere
umano mente (anche a sé stesso).
Se terrete a memoria queste due
regole sarà logico capire il perché del titolo di questo post.
Prima di cominciare ricapitoliamo le indicazioni classiche
per un brainstorming di successo:
•
Quantità non qualità
•
Incoraggiare idee creative
•
Utilizzare idee altrui
•
Posticipare il giudizio (non criticare)
Dalla California (IDEO)
aggiungono alle regole anche le seguenti:
- Parlare uno alla volta
- Essere visuali.
Direi che per essere una “tecnica”
per generare buone idee è decisamente un po’ troppo semplice! Qualcuno potrebbe
farmi osservare che si sfrutta l’intelligenza cumulata del gruppo di lavoro, ma
non sta lì la ragione della sua universale adozione.
Le indicazioni sono semplici
(troppo), impostare un brainstorming sembra una banalità e seguire quelle 4
(+2) indicazioni è veramente facile, tanto che con il brainstorming non violo né
la regola 1, né la regola 2.
Infatti nessuno fa fatica e tutti
possono autoconvincersi che il brainstorming funziona.
Andiamo nel dettaglio e sfatiamo
alcune credenze.
Credenza 1. Brainstorming=Risultati.
Rispondete a questa domanda: quante
volte da un brainstorming a cui avete partecipato è uscito qualcosa di
eccezionale? La risposta che vi viene alla mente è “spessissimo”, ma questa non
è una risposta statisticamente vera (regola 1: le statistiche fatte a
sensazione non impegnano il cervello), è la vostra pancia che parla (regola 2:
ho parrtecipato a molti brainstorming, non posso aver perso tempo).
La verità è che molto spesso da
un brainstorming vengono fuori delle belle ideuzze, che hanno una breve vita e
muoiono come effimere il giorno dopo che sono nate. Naturalmente queste idee
sono trovate più o meno strampalate che spesso non hanno nessuna possibilità di
incidere nella vita di un utente o di affacciarsi agli scaffali di un
supermarket. Ma, perché rovinare un bel momento passato coi colleghi (regola1: senza
far fatica) dicendo la verità? Soprattutto, perché farlo ed infilarsi in
discussioni noiosissime se è possibile riesumare la regola 2?
Credenza 2. Il brainstorming è stato ed è usato da persone di successo ed in aziende di successo.
Non danno una mano all’approccio
razionale ai problemi alcune leggende metropolitane e personaggi del passato etichettati
come geni della tecnica (quando erano invece dei geni del marketing).
Uno di questi personaggi da
brainstorming era Thomas Edison, tante idee sbagliate, tonnellate di test fatti
per non spendere un po’ di tempo sui libri! È famosa la frase di Edison che
recita che "l’invenzione è fatta dall'1% di ispirazione e dal 99% di sudore". Come vi
immaginerete a Edison preferisco Nicola Tesla che di Edison aveva l’opinione
che io ho del brainstorming e affermava che “se Edison avesse studiato più
fisica avrebbe fatto meno errori!”.
E così va con il brainstorming,
tante riunioni e pochi risultati se paragonati agli sforzi (non mentali! Regola
1). Ma non è finita qui in quanto il
brainstorming potrebbe anche avere senso se fosse organizzato con attenzione,
ma anche qui la regola 1 gioca il suo ruolo. Lo so, qualcuno di voi dirà:
“Perché, c’è un modo corretto di organizzare una sessione di brainstorming? Non
si va lì, si presenta il problema e si chiede ai partecipanti di dire la loro?”
Vi darò una triste notizia: la risposta è “No, non dovrebbe funzionare così!”.
Si faticasse un po’ di più ad
impostare bene un problema, si risolverebbero più problemi e si farebbero meno
brainstorming, si utilizzerebbe meglio il tempo dei colleghi! Ricordatevi: “Un
problema ben impostato è mezzo risolto” recita un proverbio inglese.
Ok, l’abbiamo capito il
brainstorming si fa per creare gruppo, per prendersi un buon caffè, per
lasciare da parte i compiti noiosi. Ma allora non raccontiamoci che funziona per generare delle idee: se vengono fuori è un caso.
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